La Sostenibilità, sociale e ambientale, rimane un argomento sensibile nel vissuto degli italiani e viene riconfermata come elemento strategico di crescita e sviluppo per le imprese. L’obiettivo fisiologico collegato, è quello di contemperarla con la competitività. Ma il nuovo contesto geopolitico e sociale – nemmeno troppo contingente, in cui si vive e si intraprende e compete – non rende questo percorso banale. E per tutti gli attori viene chiamata in causa un’attenzione più marcata ad item, in tema di SDG dell’agenda Onu 2030, più pragmatici, con il lavoro e la sua remunerazione che sono considerati un aspetto prioritario, perfino preliminare se non preminente sulle azioni inerenti salute e benessere, ambiente e clima. Padrone di casa Assolombarda, sono stati presentati a Milano i risultati del 3° Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa (SSI).
A introdurre i lavori è stato l’intervento di Alberto Pirelli, Presidente di Fondazione Sodalitas. “La ricerca condotta – ha dichiarato Pirelli – dimostra che i cittadini, e in particolare i giovani, attribuiscono sempre maggiore importanza all’impegno delle aziende in materia di sostenibilità sociale. Per questo, è essenziale sviluppare nuove forme di comunicazione trasparente ed efficace, coinvolgendo direttamente i dipendenti come ambasciatori dei valori aziendali”. L’impegno di Fondazione Sodalitas è rivolto “alle aziende leader, alle istituzioni, al Terzo settore, alla scuola e all’università: insieme – ha osservato il presidente- possiamo costruire un’alleanza per lo sviluppo sostenibile del Paese”.
Cosa pensano i cittadini della sostenibilità
La terza edizione del Rapporto – realizzato intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta – ha indagato la “cultura della sostenibilità” condivisa dai cittadini. Più precisamente, le conoscenze, le valutazioni e le aspettative degli italiani sui temi della sostenibilità sociale. A presentare l’esito dello studio è stato Paolo Anselmi di WaldenLab.
Dalla ricerca emerge che, sebbene il concetto sia familiare alla maggior parte degli italiani, solo il 19% si dimostra realmente competente in materia. In particolare, l’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rimangono poco conosciuti.
Sostenibilità ambientale e sociale sono percepite come prioritarie e interconnesse
Misurando l’importanza attribuita a ciascuno dei 17 SDG emerge un quadro degli ambiti prioritari su cui oggi è urgente agire secondo i cittadini: al primo posto sono “lavoro e crescita economica” che sono percepiti dagli italiani come condizioni irrinunciabili di benessere individuale e collettivo. A seguire, viene l’impegno per contrastare il mutamento climatico e le iniziative per garantire salute e benessere.
Alle imprese gli italiani riconoscono un ruolo decisivo per quanto potrebbero fare per rendere migliore la società dal punto di vista sociale e ambientale e vengono percepite come il terzo attore più influente dopo il Governo e le istituzioni europee, ma chiedono loro un impegno maggiore e più concreto.
Il ruolo delle imprese
Ai cittadini è chiaro quanto le imprese dovrebbero fare per contribuire alla sostenibilità sociale: al primo posto pongono il rispetto dei diritti dei lavoratori, seguito dall’impegno per il benessere dei dipendenti e dalla correttezza dei comportamenti aziendali. Alle imprese viene, dunque, innanzitutto chiesto di fare bene la loro parte rispettando le leggi e le persone che per loro lavorano. In particolare, gli aspetti più rilevanti per il benessere dei dipendenti sono: le retribuzioni adeguate ed eque al primo posto, seguite da tutela di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, qualità del lavoro e conciliazione vita-lavoro.
Anche in campo ambientale le priorità sono chiare: corretto smaltimento dei rifiuti, riduzione delle emissioni inquinanti e utilizzo di energie rinnovabili sono indicate dalla maggioranza come le azioni prioritarie da mettere in atto per contrastare il mutamento climatico e l’inquinamento.
Vantaggi per le imprese. Reputazione e non solo
Anselmi ha sottolineato come l’impegno delle imprese in sostenibilità ha effetti positivi sia sulla reputazione dell’impresa, sia sulla propensione all’acquisto dei suoi prodotti e servizi. Consistenti minoranze di consumatori dichiarano che ha “molta” o “moltissima” influenza. È la conferma che un impegno coerente e continuativo in sostenibilità può generare un significativo vantaggio economico per le imprese che coerentemente lo praticano, ma perché ciò avvenga è necessario che questo impegno venga chiaramente ed efficacemente comunicato.
Bocciata la comunicazione della sostenibilità
L’attuale comunicazione della sostenibilità da parte delle imprese è però giudicata insoddisfacente dai cittadini-consumatori: risulta poco credibile, incompleta e poco chiara. Solo ridotte minoranze si dichiarano a conoscenza di quanto le imprese oggi fanno per la propria comunità e delle partnership con ONP e amministrazioni locali. I mezzi più utilizzati per informarsi non sono quelli gestiti direttamente dall’azienda – il sito aziendale e il bilancio di sostenibilità – ma radio, televisione e social. Vi è poi un 20% che dichiara di ricevere informazioni tramite il passaparola da coloro che per un’impresa lavorano, a conferma del ruolo che i dipendenti possono svolgere come tramite credibile di conoscenza dell’impegno ambientale e sociale della propria impresa.
Le fasce di età tra i 18 e i 24 anni si distinguono per una maggiore consapevolezza e attenzione alla sostenibilità. Rispetto alla media, danno più importanza a temi come il cambiamento climatico, la parità di genere e il consumo responsabile. Inoltre, sono molto più sensibili alle scelte delle aziende in tema di sostenibilità e le considerano determinanti nella loro percezione del brand e nelle decisioni di acquisto.
Una platea ricca di presenze istituzionali
Al convegno tenutosi in Assolombarda, oltre al Presidente di Fondazione Sodalitas Alberto Pirelli, sono intervenuti, Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Alessandro Spada, Presidente Assolombarda, Paolo Anselmi, Presidente WaldenLab, Enrico Giovannini, Direttore Scientifico ASviS e Professore ordinario dell’Università di Roma Tor Vergata, Rossella Sobrero, Presidente Koinètica, Veronica Squinzi, Amministratore Delegato Mapei, Andrea Zuanetti, CEO & Co-Founder Up2You, Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo, Massimo Moriconi, Amministratore Delegato Omnicom PR Group, Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore.
Il Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa è stato realizzato con il contributo di Intesa Sanpaolo e la collaborazione di Walden Lab, come Research Partner, Omnicom PR Group, in qualità di Communication Partner e CSR Europe, che ha portato la visione delle imprese europee rispetto al ruolo fondamentale che la sostenibilità sociale dovrà ricoprire all’interno della strategia della nuova Commissione Europea.
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