Uno studio targato Retex sulla Generazione TT, ovvero la ‘Generazione Twin Transition’, quella cioè investita da un doppio e sinergico fenomeno di mutamento. Quello sospinto dal digitale e quello indirizzato alla sostenibilità.
A indagare è una ricerca proprietaria della la martech company attiva nel settore della distribuzione e del marketing digitale, che ha da poco acquisito le agenzie Connexia e Alkemy.
Non aspettatevi una restaurazione
Secondo chi ha prodotto la ricerca, nemmeno eventuali retromarce ideologiche sul fronte sostenibilità, in primis, ma non solo, alquanto in voga in questo particolare momento storico, riusciranno a fermare la duplice trasformazione in atto. Perché le persone, molte persone, hanno già deciso da che parte stare.
Uno degli aspetti denotativi dello studio è quindi quello che per il target core TT individuato, sostenibilità e digital hanno già prodotto un nuovo assetto in termini di adesione agli stili di vita. Una fetta importante di persone, che appartiene a varie classi di età, condivide fino in fondo i nuovi valori e non ha alcuna intenzione di tornare indietro, nonostante stia montando una sorta di restaurazione trumpiana anche su molti di questi temi ESG.
L’indicazione, importante, è diretta soprattutto a quei brand che – magari non fautori di un ruolo attivo e diretto, impegnato – vogliono comunque rispettare, nell’era dell’engagment,il sentire e la sensibilità di fasce ampie di popolazione
Questo aspetto ‘politico’ e molto altro ancora emerge quindi da ‘Generazione Twin Transition’, che identifica bene il nuovo target ‘sensibile’. Che è cross-generazionale, ma per oltre il 70% concentrato tra i 25 e i 54 anni d’età. E’ formato: quasi un esponente su 2 ha in tasca una laurea, e 1 su 2 è impiegato nel settore privato. Nel 40% dei casi i TT vivono nel Nord d’Italia e sono pressoché equamente distribuiti tra uomini (53%) e donne (47%).
La Gen TT adotta consapevolmente uno stile di vita più sostenibile, acquista prodotti sostenibili (68%), utilizza molto più della media i mezzi pubblici (47%), privilegia l’acquisto di fonti energetiche rinnovabili (41%). Il 90% del campione disposto a pagare un sovrapprezzo, se utile alla causa della sostenibilità. Per più di 1 rappresentante su 2 della Gen TT, l’incremento del prezzo deve rimanere entro il 10%. Ma c’è un 9% disposto a pagare oltre il 20%. L’utilizzo della tecnologia – come assistente quotidiano che misura, archivia e permette di ottimizzare le esperienze – è una delle cifre distintive della Gen TT. Il digitale, pervasivo e sempre accessibile via cloud, permette di tenere sotto controllo il benessere personale e di tradurre in dati i propri obiettivi di sostenibilità.
Per le aziende primo l’ambiente
Il ruolo delle aziende? Per i più la sostenibilità aziendale si misura principalmente sul piano ambientale. Con un’attenzione particolare alla riduzione delle emissioni di CO2, all’utilizzo di energie rinnovabili e al ricorso di materie prime sostenibili. Anche se 1 intervistato su 3 non manca di sottolineare l’importanza delle politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I).