Via il presidente Andry Rajoelina, scappato dagli emiri, al comando del Madagascar il colonnello Michael Randrianirina, nominato presidente provvisorio venerdì 17 ottobre.

Randrianirina dice che il suo non è stato un golpe, ma di fatto il Madagascar è stato teatro di una grave crisi istituzionale culminata in un colpo di stato militare.

Il presidente Rajoelina è stato destituito dopo settimane di proteste popolari, guidate soprattutto dalla Generazione Z, che denunciava corruzione, blackout elettrici, carenze idriche e povertà estrema (oltre il 75% della popolazione vive sotto la soglia di povertà).
In questo contesto, una unità d’élite dell’esercito, il CAPSAT, si è schierata con i manifestanti. Rajoelina è fuggito all’estero, probabilmente a Dubai, dopo aver tentato di sciogliere l’Assemblea Nazionale per evitare l’impeachment. Tuttavia, il Parlamento si è riunito comunque e ha votato la sua rimozione.

Arriva il colonnello Randrianirina
Il colonnello Randrianirina ha sospeso tutte le istituzioni, mantenendo attiva solo l’Assemblea Nazionale. Ha annunciato la formazione di un Consiglio di Difesa per la Transizione, con l’obiettivo di organizzare elezioni entro due anni.
La Costituzione è stata sospesa, suscitando preoccupazioni da parte della comunità internazionale, in particolare dalle Nazioni Unite e dall’Unione Africana, che ha sospeso il Madagascar dall’organizzazione.

Nella capitale Antananarivo, la popolazione ha accolto con feste e celebrazioni la caduta di Rajoelina. La Place du 13 Mai, simbolo delle rivolte storiche, è stata teatro di canti, balli e manifestazioni di gioia. Molti cittadini e manifestanti vedono l’intervento dell’esercito come una rivoluzione popolare, anche se gli osservatori internazionali parlano chiaramente di colpo di stato militare.
Promesse da militare
Il nuovo governo militare ha promesso riforme costituzionali e elezioni democratiche, ma ci sono forti dubbi sulla sua reale volontà di rispettare questi impegni. La situazione rimane fluida e incerta, con il rischio di ulteriori tensioni o violenze, anche se al momento il clima sembra più disteso rispetto ai giorni precedenti. Fra poche ore il colonnello Michaël Randrianirina presterà giuramento come presidente del Madagascar.
Il nuovo governo militare ha promesso riforme costituzionali e elezioni democratiche, ma ci sono forti dubbi sulla sua reale volontà di rispettare questi impegni. La situazione rimane fluida e incerta, con il rischio di ulteriori tensioni o violenze, anche se al momento il clima sembra più disteso rispetto ai giorni precedenti.

La comunità internazionale
Per l’Unione Africana quello del colonnello è un golpe a tutti gli effetti. Lo ha sottolineato, sospendendo il Madagascar e le sue istituzioni da qualsiasi attività con effetto immediato. L’Unione Africana ha inoltre sollecitato il ritorno all’ordine costituzionale, attraverso un governo civile di transizione e l’organizzazione di elezioni nel più breve tempo possibile.
Anche l’ONU ha condannato il colpo di stato, chiedendo l’immediato ritorno dell’ordine costituzionale. Preoccupazione hanno espresso ufficialmente Francia, Germania, Russia.
