Simest for Africa. Un miliardo per rilanciare il Made in Italy con un focus su Africa e America Latina. La notizia arriva dalla società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane di CDP e riecheggia un annuncio recente del ministero degli esteri.
I fondi sono a disposizione per la competizione in questi mercati che sono stati individuati come ad alto potenziale di crescita. Aiutate anche le aziende energivore, quelle cioè che hanno maggiormente subito l’aumento dei costi energetici.
Gli strumenti sono previsti nell’ambito del “Piano d’Azione per l’Export” presentato da Antonio Tajani (nella foto), vicepresidente del consiglio e ministro degli esteri dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Andando più nel dettaglio del provvedimento, emerge che un pacchetto da 500 milioni di euro è dedicato agli investimenti e la crescita dell’export in America Latina.
La seconda parte del provvedimento, la cosiddetta Misura Africa, comprende nuove spese finanziabili nell’ambito dello strumento già incluso nel Piano Mattei.
Focus anche sulla formazione
Lanciato il 25 luglio 2024, il nuovo strumento “Potenziamento mercati africani”, è pensato per le imprese che operano già in Africa o che desiderano entrare in questo mercato. Dispone di una riserva di 200 milioni di euro, ed è dedicato non solo alle aziende esportatrici, ma anche a quelle che importano o che hanno una presenza consolidata nel continente. Sono incluse nella platea le imprese che importano materie prime strategiche.
Un aspetto distintivo di questo bando è l’attenzione riservata alle PMI e alle start-up innovative, nonché alle imprese giovanili e femminili. Imprese che possono accedere a una quota di fondi del 10% riservata appositamente per loro.
Oltre al “Potenziamento mercati africani”, SIMEST ha esteso le spese finanziabili per le imprese che realizzano progetti nel territorio africano, a supporto degli investimenti in formazione del personale locale e del rafforzamento patrimoniale. Tutte le imprese aderenti alla Misura Africa beneficiano poi di un cofinanziamento a fondo perduto che copre fino al 10% delle spese ammissibili. La quota è elevata al 20% per le imprese del Mezzogiorno.
Mercati ad alto potenziale
L’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo (nella foto in basso) ha commentato: “Questi strumenti, realizzati sotto la regia della Farnesina nonché in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, e approvati dal Comitato interministeriale MEF, Maeci, Mimit, favoriscono – partendo dal sostegno alle esportazioni – la crescita della presenza italiana in mercati chiave e ad alto potenziale per lo sviluppo, con un focus specifico sull’America Latina e sull’Africa – quest’ultima al centro dell’attenzione del Governo attraverso il Piano Mattei – nonché sulle altre geografie ad alto potenziale inserite nel Piano d’Azione dell’Export”.
SIMEST è partecipata al 76% da Cassa Depositi e Prestiti e al 24% da azionisti di minoranza. Il Piano Strategico 2023-2025 ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo di SIMEST a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende italiane virtuose attraverso un percorso di crescita qualitativa, guidato dall’eccellenza delle competenze, dalla trasformazione digitale e dalla valorizzazione del capitale umano e da un focus sull’impatto anche sostenibile del Made in Italy.