Ruto va in Giappone e stima al rialzo la crescita del Kenya

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Viaggio in Giappone ad agosto per William Ruto. Il presidente keniota ha una straordinaria attività diplomatica estera, dentro e fuori dall’Africa. E quest’anno, in particolare, ha effettuato già nei primi otto mesi un numero straordinario di visite internazionali. Da quando è entrato in carica – nel settembre 2022 – sono stati almeno 68 i viaggi ufficiali, di cui 31 al di fuori del continente africano. Ruto ha viaggiato in media tre volte al mese per motivi di Stato, rendendolo il presidente keniota più attivo a livello internazionale nella storia recente. Una vitalità che però ha prodotto anche qualche critica in patria, soprattutto in relazione alle persistenti difficoltà economiche del Paese.

Ruto ovunque

Per stare solo al 2025, Ruto ha cominciato a volare in gennaio raggiungendo il Ghana (Accra), partecipando all’insediamento del presidente John Mahama. Poi si è recato in Angola, a Luanda in visita visita ufficiale, per rafforzare la cooperazione bilaterale. Lo ha fatto puntando anche alla ripresa dei voli diretti di Kenya Airways da quel Paese e facendo accordi sui visti.

Nello stesso periodo è stato in Uganda, a Kampala, per un summit sull’agricoltura africana, ad Abu Dhabi, dove ha firmato un accordo di finanziamento con gli Emirati Arabi Uniti per la ferrovia SGR.

Nello stesso mese ha presenziato ad un meeting sull’energia in Tanzania, e ha visitato Il Cairo firmando un vasto memorandum d’intesa con l’Egitto. Ma tra le altre tappe significative dei suoi viaggi c’è anche il passaggio in Etiopia al meeting internazionale indetto dalle Nazioni Unite in cui ha incontrato anche la premier italiana Giorgia Meloni. E poi ci sono state anche e soprattutto le visite in Cina e Regno Unito, prima dell’ultima fatica nipponica.

Ruto e Xi

Il viaggio di fine aprile a Pechino, in questo contesto, battezzato da patti economici (e non solo) ha avuto un ruolo chiave. Anche se adesso il suo rapporto speciale con Xi Jinping è uno dei temi all’ordine del giorno della nuova amministrazione Usa. A Washington non sanno se continuare ad affidargli un ruolo chiave, di sponda e di spalla, di partner strategico per Trump nell’Africa Orientale.

La sua confermata filo occidentalità, comunque, è stata ribadita dal viaggio a Londra di fine giugno. Ruto incontrando Keir Starmer ha siglato un accordo 2025-2030 che dovrebbe raddoppiare il commercio bilaterale tra i due Paesi in questo stretto arco temporale.

In agosto a Tokyo

Ruto è recentemente partito per il Giappone il 18 agosto 2025 per partecipare alla 9ª Conferenza Internazionale di Tokyo sullo Sviluppo Africano (TICAD 9), che si è tenuto a Yokohama. L’obiettivo era quello di rafforzare la cooperazione bilaterale tra Kenya e Giappone, che già ammonta a oltre 600 miliardi di scellini kenioti in assistenza allo sviluppo.

Durante il summit, Ruto ha anche promosso l’African Continental Free Trade Area (AfCFTA) come strumento per l’integrazione economica e la competitività del continente africano.

Impegni nipponici

Il Giappone ha annunciato nuovi aiuti e finanziamenti per l’espansione del porto di Mombasa, collegandolo all’Indian Ocean-Africa Economic Zone Initiative. È stato confermato un prestito in yen garantito da Nippon Export and Investment Insurance (NEXI) per lo sviluppo del settore automobilistico in Kenya. Ruto ha spinto per migliorare l’accesso al mercato giapponese per prodotti kenioti come avocado e tè, chiedendo la rimozione di barriere tariffarie e non tariffarie.

Kenya e Giappone hanno riaffermato la loro partnership strategica e si sono impegnati a collaborare per riformare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Giappone ha riconosciuto il Kenya come partner chiave nella sua visione del Free and Open Indo-Pacific (FOIP).

Ruto ha ottenuto supporto per progetti in energia rinnovabile, agricoltura, irrigazione, riforestazione e trasporti urbani. Il governo ha celebrato la firma del Samurai Bond, che permetterà al Kenya di accedere ai mercati finanziari giapponesi, diversificando le fonti di finanziamento per progetti di sviluppo. Alcuni economisti e analisti hanno evidenziato che il disavanzo commerciale tra Kenya e Giappone rimane elevato: il Giappone esporta circa 1 miliardo di dollari in Kenya, mentre le esportazioni keniote verso il Giappone sono solo 70 milioni di dollari.

 

Ruto è stato ricevuto al Palazzo Imperiale da Naruhito e Masako, rafforzando i legami culturali e istituzionali.

Il presidente ha dichiarato che – anche grazie agli accordi siglati col Giappone – per il Kenya si aspetta una crescita economica del 5,6% nel 2025, superiore quindi alle stime ufficiali del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale (5,3% e 5,2%).