Riduzione per il NGAAF, ma anche per i vitalizi e per altre spese statali importanti in Kenya. A caccia di risparmi e risorse, il ministero del Tesoro di Nairobi, taglia dove può. Prendendo però decisioni che si prestano facilmente alla polemica giornalistica, oltre che politica.
La notizia più ‘seria’ è quella che racconta come il governo di coalizione del presidente William Ruto abbia deciso di abbassare di 500 milioni i fondi dedicati ad una voce ‘critica’ e sensibile della spesa sociale, la parte cioè indirizzata a sostenere donne, giovani, disabili, fragili.
Ruto risparmia fondi
Il National Government Affirmative Action Fund è stato istituito per sostenere i gruppi sociali più vulnerabili, tra cui donne, giovani e persone con disabilità nel 2015. Il debutto avvenne durante la presidenza di Uhuru Kenyatta, che ha governato il Kenya dal 2013 al 2022, ma poi il fondo è stato rimpolpato nell’era di Ruto. E anche la first lady, Rachel Ruto (nella foto in basso) si era esposta in questa causa.
Ebbene, il ministro del Tesoro ha evidenziato alcune difficoltà legali e costituzionali nell’aumento delle risorse e ha pianificato di ridurre il budget del NGAAF a 2,7 miliardi di scellini. Questa decisione ha suscitato forti proteste da parte delle 47 rappresentanti delle donne, che ritengono che il taglio comprometta gravemente i programmi di sviluppo a livello locale.
Il ruolo delle donne
Le 47 rappresentanti donne in Kenya sono elette per garantire una maggiore inclusione femminile nel Parlamento nazionale. Questa posizione è stata introdotta con la Costituzione del 2010, che ha stabilito una serie di modifiche istituzionali per promuovere la partecipazione delle donne nella politica.
Queste rappresentanti sono scelte una per ogni contea e hanno il compito di sostenere politiche che favoriscano l’uguaglianza di genere e il miglioramento delle condizioni socio-economiche delle donne in Kenya. Il NGAAF – vale la pena registrarlo – è stato recentemente coinvolto in scandali di corruzione, con accuse di fondi destinati a gruppi inesistenti e di appropriazione indebita da parte di funzionari locali.
Più soldi per istruzione ed esercito. E ristrutturare la presidenza
Per converso, ammonta a quasi 4,2 trilioni di scellini il bilancio in aumento destinato a Istruzione (l’organismo che impiega i tutor, TSC, ha ricevuto ulteriori 21,66 miliardi di scellini portando la sua spesa ricorrente a 387.08 miliardi di scellini), esercito e aviazione. Tra i tagli anche quelli per le spese ricorrenti per l’Assemblea nazionale e la magistratura. Ma anche i vitalizi ed i benefit di molti politici.
Il Tesoro ha proposto di ridurre di 94,6 milioni di scellini i benefit pensionistici dell’ex presidente Uhuru Kenyatta (nella foto qui sopra) a partire da luglio, in una revisione che riguarderà anche Raila Odinga e gli altri ex vicepresidenti del Paese.
Infine, tra le curiosità e i motivi di polemica identificati dalla stampa libera keniota, un aumento di spesa ‘pubblica’ che si sta prestando a molte divagazioni. I contribuenti keniani pagheranno 2,3 miliardi di scellini per ammodernare gli uffici del presidente, tra le poche voci di spesa statale a beneficiare di maggiori stanziamenti di denaro.