Ruto riconosce Kosovo e chiama Rubio, Kenya fa scelta di campo

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William Ruto sembra avere deciso una svolta nella politica estera del Kenya. Meno Russia e Cina e più Europa ed Usa nei destini del Paese. E questo nonostante il quadro globale sia ancora instabile – ad esempio – tra le due sponde dell’Atlantico.

Scelta di campo sempre più precisa del presidente, che in una fase decisamente precaria della geopolitica globale pare indirizzare ad Occidente il baricentro degli interessi del Paese che guida.

La svolta di Ruto

Ruto ha recentemente riconosciuto il Kosovo come stato indipendente ed è stato ringraziato calorosamente dalla presidente di quel Paese, Vjosa Osmani. Questa scelta rappresenta un cambiamento significativo nella posizione diplomatica del Kenya.

Il Kosovo, che aveva dichiarato la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008, non è ancora membro delle Nazioni Unite a causa dell’opposizione di Serbia, Russia e Cina. E in passato Ruto aveva rassicurato il presidente serbo Aleksandar Vučić – attualmente fortemente contestato dalle piazze nel suo Paese – che il Kenya non avrebbe riconosciuto il Kosovo. Vučić ha fortemente condannato la scelta del Kenya, mentre il numero dei riconoscimenti africani dello stato con radici culturali albanesi cresce.

Attualmente, 105 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto il Kosovo come stato indipendente. Questo include la maggior parte dei paesi occidentali e molti membri dell’Unione Europea, anche se alcuni stati, come Spagna, Grecia, Romania, Slovacchia e Cipro, non lo hanno ancora fatto.

In Africa, 11 paesi hanno riconosciuto il Kosovo come stato indipendente. E questi sono il Kenya, il Senegal, il Malawi, il Botswana, il Ciad, il Burkina Faso, la Costa d’Avorio, Eswatini, Gambia, Guinea-Bissau, Liberia. Ed è interessante vedere come le alleanze regionali e globali si riflettano su queste scelte.

In particolare, pesano i rapporti che i Paesi africani hanno con Cina e Russia, che non riconoscono il Kosovo. Il Kenya ha una lunga storia di cooperazione economica con la Cina, che include investimenti significativi in infrastrutture e sviluppo economico. Allo stesso tempo ha cercato di mantenere una sorta di ‘ambiguità strategica’ nei confronti della Russia. Ma questo orientamento verso i BRIC pare allentarsi.

Il dialogo con Rubio

Il nuovo corso alla Casa Bianca? Ruto, che aveva solidi legami con l’amministrazione Usa di John Biden, sta cercando di confermarli con quella di Donald Trump. Su X Ruto ha appena dato conto di una lunga telefonata con il segretario di stato Usa, Marco Rubio.

Nella chiamata, ha spiegato il presidente del Kenya, si è parlato di commercio, pace e sicurezza regionali e internazionali.

“Abbiamo discusso della necessità che il governo degli Stati Uniti sostenga il rinnovo dell’African Growth and Opportunity Act (AGOA). Inoltre, abbiamo concordato sulla necessità di un maggiore impegno del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti nel facilitare la crescita dello scambio con l’Africa”.

Scrive ancora più in particolare Ruto: “Ho ringraziato il Presidente Trump per aver nominato il signor Massad Boulos come inviato speciale per la regione dei Grandi Laghi, una mossa che segnala un forte impegno del governo degli Stati Uniti per la stabilità regionale dell’Africa, le iniziative di pace e la risoluzione dei conflitti”.

Ruto ha incassato il plauso di Rubio per l’impegno del Kenya nella crisi di Haiti e per il ruolo di leadership che sta svolgendo nella ricerca della pace e nella risoluzione dei tanti conflitti in Africa ancora accessi.