Riciclaggio, nella black list africana della Ue dentro il Kenya, fuori Uganda e Senegal

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Kenya nella blacklist che la Ue ha definito ed aggiorna di continuo mettendo vincoli e verifiche per i Paesi di cui si teme una maggiore permeabilità a terrorismo e riciclaggio. Pochi giorni fa – la notizia è apparsa sul sito il 10 di giugno – la Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen ha aggiornato la lista delle giurisdizioni ad alto rischio per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

L’art. 9 della quarta direttiva antiriciclaggio impone alla Commissione di aggiornare regolarmente l’elenco delle giurisdizioni di Paesi terzi ad alto rischio. La messa a punto costante dell’elenco, assume la forma giuridica di un regolamento delegato, che entra in vigore dopo l’esame e la non obiezione del Parlamento europeo e del Consiglio entro un termine di un mese (prorogabile per un altro mese).

Entrano il Kenya ma anche il Principato di Monaco

Nell’ultima revisione, sono stati aggiunti diversi Paesi africani, tra cui Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Kenya e Namibia. Parallelamente, alcuni Paesi sono stati rimossi dalla lista, tra cui Senegal e Uganda, oltre a Emirati Arabi Uniti, Panama, Barbados, Gibilterra, Giamaica e Filippine.  Questa decisione è stata presa in coordinamento con il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), che monitora le politiche globali di antiriciclaggio.

Controlli più stringenti

L’inserimento nella lista comporta controlli più stringenti sulle operazioni finanziarie che coinvolgono questi Paesi, aumentando i costi e i tempi per le transazioni con l’UE. L’aggiornamento sarà effettivo dopo l’esame del Parlamento Europeo e del Consiglio, salvo obiezioni. Tra le nuove presenze, inoltre, da segnalare anche quelle di Laos, Libano, Monaco, Nepal e Venezuela.