PIF in primo piano, conquistando la maggioranza di EA. Campioni in carne ed ossa ed eventi, ma anche il gaming e più in generale anche la sfera virtuale dell’intrattenimento e dello sport nel mirino di PIF, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita nell’era di Mohamed bin Salman. Il principe ereditario ha notoriamente buoni rapporti con Matteo Renzi, ma anche con Giorgia Meloni, Donald Trump, Xi Jinping e Vladimir Putin.
Il Public Investment Fund sta ridefinendo gli equilibri economici e sportivi globali. Con un patrimonio stimato di oltre 925 miliardi di dollari, il fondo guidato dal principe ereditario è il motore della strategia Vision 2030, volta a diversificare l’economia saudita e ridurre la dipendenza dal petrolio in arco temporale contenuto.

Il colpo più fresco, però, assume connotati pratici e simbolici senza tanti precedenti. PIF guida un consorzio che ha acquisito Electronic Arts (EA), casa madre di EA Sports, per 55 miliardi di dollari. Si tratta della più grande acquisizione in contanti nella storia del settore videoludico.
PIF già possedeva il 9,9% di EA e ha completato l’acquisizione insieme a Silver Lake e Affinity Partners (di Jared Kushner), con l’obiettivo di accelerare l’innovazione, integrare intelligenza artificiale nei videogiochi e rafforzare la presenza globale del gruppo.
Cos’è PIF?
Fondato nel 1971, il Public Investment Fund è il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Oltre a essere uno strumento di investimento, è una leva geopolitica e culturale. I suoi investimenti spaziano in settori come la Tecnologia (Uber, SoftBank, Facebook, Boeing), i media, lo sport (calcio, golf, tennis, esports), Energia e infrastrutture, Finanza globale. Nel solo 2023, PIF ha investito oltre 31,8 miliardi di dollari, di cui circa 58% in asset esteri.

Dalla Premier League alla Saudi Pro League
PIF ha trasformato il calcio in uno strumento di soft power. Acquisito il Newcastle United all’80 nel 2021, nel 2023 ha investito nella Saudi Pro League e ha preso il controllo diretto di 4 club:, ora pieni zeppi di campioni e allenatori che hanno fatto tappa nella loro carriera anche nella nostra Serie A, a partire da Cristiano Ronaldo e il coach Simone Inzaghi.

Una vera e propria rivoluzione l’ha fatta nel golf creando LIV Golf come circuito alternativo al PGA Tour. Ora è in corso la creazione di PGA Tour Enterprises, nuova entità commerciale in cui PIF investirà oltre 1 miliardo di dollari con l’obiettivo di unificare LIV, PGA e DP World Tour. Inoltre PIF è sponsor delle WTA Finals, partner strategico di ATP e WTA, ha portato eventi come il Six Kings Slam in Arabia Saudita. In tema e-sport, tramite Savvy Games Group, PIF controlla varie realtà aziendali di spessore internazionale.

In termini più generali vale la pena ricordare che PIF detiene quote in Uber, Facebook, Google, Microsoft tramite Vision Fund, e vuole essere protagonista anche nell’AI.

Ha fatto investimenti anche in Blackstone, KKR, Apollo, ha partecipazioni in Amazon, Apple, JPMorgan, Citigroup, Bank of America, ha investito in green economy e siderurgia, turismo e acciaierie.
In Africa focus sull’Egitto
il ruolo del Public Investment Fund (PIF) in Africa è già notevole ed ha una particolare attenzione agli investimenti strategici e alle relazioni bilaterali.
Il Crown Prince Mohammed bin Salman ha avviato una strategia di espansione economica e diplomatica in Africa, con l’obiettivo di rafforzare la presenza saudita nel continente attraverso investimenti, cooperazione energetica e iniziative umanitarie. Durante il Saudi-African Summit tenutosi a Riyadh nel 2023, MBS ha annunciato 25 miliardi di dollari in nuovi investimenti in vari settori entro il 2030, 10 miliardi di dollari in esportazioni saudite verso l’Africa, 5 miliardi di dollari in finanziamenti per lo sviluppo.

Questi fondi saranno destinati a Infrastrutture, Energia (inclusa quella rinnovabile), Agricoltura e sicurezza alimentare, Tecnologia e innovazione, Progetti industriali e manifatturieri.
Nel settembre 2024, MBS ha annunciato un investimento iniziale di 5 miliardi di dollari in Egitto tramite il PIF. Questo rappresenta la prima fase di un piano più ampio per rafforzare i legami economici tra i due Paesi. Alcuni i punti chiave: creazione di un consiglio di coordinamento bilaterale; collaborazione nel settore automobilistico e energetico, Iinterconnessione elettrica tra Arabia Saudita ed Egitto; sfruttamento dell’African Continental Free Trade Area per penetrare i mercati africani con prodotti egiziani e sauditi
Vale inoltre la pena ricordare che Il King Salman Humanitarian Aid and Relief Center ha fornito oltre 45 miliardi di dollari in aiuti a 54 Paesi africani. Più di 450 milioni di dollari sono stati destinati a progetti umanitari in 46 Paesi africani. L’Arabia Saudita aumenterà il numero delle sue ambasciate in Africa a oltre 40, rafforzando la presenza diplomatica.

L’espansione del PIF in Africa risponde a diversi obiettivi: Diversificazione economica saudita (Vision 2030); accesso a risorse naturali e mercati emergenti; leadership regionale e competizione geopolitica con attori come Cina, Turchia ed Emirati.