L’ultimo rapporto sulle armi nel mercato globale redatto da Sipri lascia emergere un trend importante per l’Africa negli ultimi tempi. Il continente ha rappresentato infatti una parte decisamente marginale delle importazioni di armi e armamenti sul terreno globale. Altro sviluppo interessante, la crescita esponenziale dell’export italiano nel settore.
Sipri è l’acronimo di Stockholm International Peace Research Institute, l’istituto indipendente con sede a Stoccolma fondato nel 1966 che si occupa di ricerca su temi legati alla pace, ai conflitti internazionali, al controllo degli armamenti e al disarmo. Il SIPRI è noto per le sue banche dati, come quella sui trasferimenti di armi e sulla spesa militare globale, che forniscono informazioni dettagliate e aggiornate su questi argomenti.
Sipri, uno studio completo e costante
Si tratta di un istituto indipendente e non ha un’affiliazione ideologica dichiarata né una posizione politica specifica. Il suo focus principale è svolgere ricerche basate sui dati su temi legati alla pace, ai conflitti, al controllo degli armamenti e al disarmo, con l’obiettivo di fornire informazioni imparziali e utili per policy maker, ricercatori e il pubblico globale.
Nonostante questo, il Sipri potrebbe essere percepito come pacifista da alcuni, dato che il suo lavoro è orientato verso il disarmo, la prevenzione dei conflitti e la promozione della pace. Tuttavia, questa percezione dipende più dall’interpretazione di chi osserva che da una posizione dichiarata dall’istituto stesso.
L’ultimo rapporto del Sipri, pubblicato a marzo 2025, evidenzia alcune tendenze chiave nel commercio globale di armi.
Il conflitto ucraino arma l’Europa
Il primo dato che emerge è l’aumento delle importazioni di armi in Europa. Sono cresciute del 155% tra il 2020 e il 2024 rispetto al quinquennio precedente, principalmente a causa della guerra in Ucraina. L’Ucraina è diventata il più grande importatore mondiale di armi, con un aumento delle importazioni di quasi 100 volte rispetto al periodo 2015-20192.
Tra i produttori è solido il dominio degli Stati Uniti, rappresentando il 43% delle esportazioni globali. Mentre la Francia ha superato la Russia, diventando il secondo maggiore esportatore. Strettamente collegato, legato alle esigenze interne, il declino delle esportazioni russe, diminuite del 64% tra il 2015-2019 e il 2020-2024, principalmente a causa delle sanzioni e delle difficoltà legate al conflitto in Ucraina.
Terzo aspetto rilevante, l’Italia ha registrato un aumento del 138% nelle esportazioni di armi, salendo al sesto posto tra i maggiori esportatori mondiali. La maggior parte delle esportazioni italiane è diretta verso il Medio Oriente.
Il focus africano
Uno dei dati più interessanti che emergono dal rapporto Sipri sul mercato globale delle armi nel 2024 è che l’Africa ha rappresentato una parte decisamente marginale delle importazioni di armi e armamenti, appena il 4,5% del totale. Le importazioni di armi importanti da parte degli stati africani sono diminuite del 44 percento tra il 2015-19 e il 2020-24, principalmente a causa della diminuzione delle importazioni di armi dei due maggiori importatori della regione: Algeria (-73 percento) e Marocco (-26 percento).
Il continente africano è un importatore netto di armi e armamenti ma, a differenza del periodo 2015-19, i dati mostrano un calo importante nelle importazioni. I principali importatori africani di armi nel 2024 sono stati Egitto, Algeria e Marocco, mercati in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano.
Player del mercato africano
In Egitto, in particolare, Germania e Italia sono i principali fornitori, rispettivamente con il 19 e il 18% del totale del mercato. Algeria e Marocco, invece, hanno mantenuto un flusso costante di importazioni, principalmente da Russia, Cina e paesi europei come Francia e Italia.
I principali fornitori del continente sono Russia (21%), Cina (18%) e Stati Uniti (16%). In Africa subsahariana, le importazioni sono aumentate del 4,2% rispetto al 2015-19, con un forte incremento in Africa occidentale (+100%), trainato dagli acquisti di Burkina Faso, Mali, Niger e Senegal, paesi con gravi problemi di terrorismo islamista al proprio interno.
La Nigeria è stata di gran lunga il maggiore importatore di armi tra gli Stati dell’Africa occidentale, rappresentando il 34% di tutte le importazioni nel periodo 2020-24. Molti fornitori di armi, compresi fornitori emergenti come la Turchia, stanno utilizzando le esportazioni di armi per aumentare la loro influenza in questa parte del mondo.