ICE, Anie, Mimit: focus Kenya e Tanzania a Nairobi e Dar es Salaam

SOMMARIO

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Kenya e Tanzania in primo piano, come possibile terreno di cooperazione e sviluppo per le imprese italiane attratte dalle potenzialità gigantesche di sviluppo dell’Africa. Nella cornice del Piano Mattei e nel quadro di rapporti e relazioni già consolidate, si è tenuto l’importante appuntamento “Technology Days Kenya e Tanzania”.

L’iniziativa è stata promossa da ICE-Agenzia e ANIE Federazione, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ed era volta a rafforzare la cooperazione tra imprese italiane e partner africani nei settori dell’energia, delle infrastrutture e della transizione digitale.

Si è svolta dal 14 al 18 luglio 2025, con una articolazione in due tappe. La prima si è svolta è Nairobi, capitale del Kenya, dal 14 luglio 2025 (tappa “obbligatoria”), la seconda a Dar es Salaam, principale città economica della Tanzania, fino al 18 luglio 2025 (tappa “facoltativa” ma fortemente consigliata).

Kenya e Tanzania for italians

Durante ciascuna tappa, il programma ha incluso seminari tematici con istituzioni locali e aziende leader, sessioni B2B personalizzate tra imprese italiane e controparti africane, approfondimenti su opportunità di investimento, progetti infrastrutturali e collaborazioni tecnologiche.

La missione – come detto- si inserisce nel quadro delle azioni di internazionalizzazione previste dal Piano Mattei per l’Africa, che mira a valorizzare le competenze industriali italiane in mercati emergenti e strategici come Kenya e Tanzania. L’iniziativa ha coinvolto alla fine 370 incontri B2B tra aziende italiane e operatori locali, vedendo la partecipazione di 120 operatori africani, provenienti da Kenya, Tanzania, Etiopia, Ruanda e Uganda.

Settori interessanti

Le imprese italiane partecipanti operano in comparti ad alto contenuto tecnologico, tra cui: produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, geotermico, idrogeno verde); sistemi di distribuzione elettrica e automazione industriale; smart grid, accumulo energetico, monitoraggio remoto e sicurezza digitale; componentistica per edilizia intelligente e industria manifatturiera.

Sullo sfondo di incontri, networking, apertura o finalizzazioni di dialoghi e accordi i fondamentali dei due Paesi africani oggetto dell’approfondimento.

Il Kenya – nel prospetto dell’evento – viene segnalato come leader africano nell’uso di energie rinnovabili (oltre il 75% del mix elettrico), con ambiziosi piani di sviluppo per geotermia, solare, eolico e idrogeno verde. Il  paese – si sottolinea – ha un settore infrastrutturale in espansione (valore stimato: 15,6 miliardi di dollari). Il governo sta dando un forte impulso alla trasformazione digitale con programmi come Kenya Vision 2030 e BETA, che mirano a far crescere l’economia digitale fino a 5 miliardi di dollari di contributo al PIL entro il 2028.

In Tanzania, per converso, attualmente solo il 40% della popolazione ha accesso all’elettricità e l’obiettivo governativo è quello di raggiungere l’80% entro il 2030. Sono previsti così investimenti in energie rinnovabili, smart grid, sistemi off-grid e efficienza energetica. E, quindi, anche grandi opere infrastrutturali come la ferrovia ad alta capacità SGR e l’espansione urbana prevista per oltre 2 milioni di nuovi abitanti entro il 2030.

Risultati soddisfacenti

“Siamo estremamente soddisfatti di questa prima iniziativa esplorativa” ha dichiarato Michele Lignola, Direttore Generale di ANIE Confindustria. “Kenya e Tanzania rappresentano realtà dinamiche con cui costruire relazioni industriali di lungo termine”. Ringraziamo il Ministero degli Affari Esteri e ICE Agenzia per il supporto strategico, che consente al nostro Paese di mettere a valore l’eccellenza tecnologica del proprio tessuto produttivo e contribuire concretamente allo sviluppo dell’Africa. Questa missione rappresenta solo l’inizio di un percorso che vedrà ulteriori iniziative nei prossimi mesi in altri Paesi del continente”. Giuseppe Manenti, Direttore dell’Ufficio ICE di Nairobi, competente per Kenya, Tanzania ed Eritrea, che ha organizzato i quattro giorni nei due Paesi ha commentato: “La missione ha confermato che anche in questa parte del mondo c’è bisogno dell’innovazione che l’Italia può offrire”.