Giovani della generazione social in primo piano. Lanciato a maggio il Rapporto Giovani (in allegato una ‘sintesi’ del report, acquistabile sul sito de Il Mulino), alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 18 ottobre all’Università Cattolica a Milano, ora Ipsos per l’Istituto Toniolo produrrà una sorta di spin off di quella ricerca più larga. Il focus sono gli adolescenti e le adolescenti, ma non solo.

Sull’indagine è stata pubblicata un’ampia anticipazione dal Corriere della Sera e dal Sole 24Ore, nonché dal sito di SkyTg24. I risultati della ricerca saranno al centro dei temi di discussione di “Parole A Scuola” che si terrà alla Cattolica.
Lo studio indaga il rapporto tra i giovani, l’empatia, la speranza e l’attenzione ai valori morali, la loro maniera di vivere la vita sociale.

Focus sui giovani 14-19
La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di 815 adeloscenti italiani tra i 14 e i 19 anni, attraverso la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview), sostiene che nonostante un clima sociale spesso scoraggiante, gli adolescenti italiani mantengono un buon livello di speranza attiva e motivazione interna per raggiungere i propri obiettivi.

Il timore del fallimento è diffuso e pervasivo tra gli adolescenti, con il valore più alto legato alla paura di provare vergogna e imbarazzo dopo un errore, seguita dalla svalutazione di sé e dal timore di deludere le persone significative. Minore, ma comunque presente, il timore di diventare impopolari.

Il linguaggio ha un peso enorme nella costruzione dell’autostima e dell’identità. Commenti sprezzanti, voti umilianti, frasi pronunciate online o offline possono diventare microscopiche violenze quotidiane, che lasciano segni profondi nell’autostima. I dati rivelano una grande vulnerabilità: un bisogno di linguaggi educativi capaci di riconoscere, sostenere e valorizzare.

Ansia al Liceo
Studenti e studentesse dei licei sembrano vivere più pressione rispetto a chi frequenta istituti tecnici o professionali.
La generazione Z dimostra buoni livelli di empatia e una forte attenzione ai principi morali. I valori più sentiti sono: “prendersi cura/non arrecare danno” (4,61 su 6), “giustizia (4,58 su 6)”, “purezza e integrità personale”, (4,51 su 6).
Gli adolescenti non chiedono di essere protetti da ogni difficoltà, ma di essere riconosciuti nella loro fatica e di essere ascoltati. E hanno bisogno di figure di riferimento e di uscire dalla dialettica ansiogena successo/fallimento.