Etiopia e Kenya de-dollarizzano il debito e prendono Yuan

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La notizia è che l’Etiopia ha avviato trattative con la Cina per convertire parte del suo debito in dollari in yuan. Secondo quanto riportato da Bloomberg e altri media, il governo etiope sta cercando di ristrutturare circa 5,38 miliardi di dollari di debito con la Cina, esplorando la possibilità di convertirli in prestiti denominati in yuan.

La Cina è diventata un partner economico sempre più importante per il paese, con un volume crescente di commercio e investimenti. Per questo motivo, ha senso – secondo il governo etiope di Ahmed Abiy – organizzare scambi in valuta locale e conversioni di debito per ridurre la dipendenza dal dollaro.

Etiopia segue la linea del Kenya e di altri BRICS

L’Etiopia, entrata nei BRICS nel gennaio 2024, sta promuovendo una strategia di de-dollarizzazione e di rafforzamento della propria resilienza economica. Altri paesi come Kenya, Sri Lanka e Nigeria hanno già adottato misure simili.

Il Kenya è attualmente in trattative avanzate con la Cina per convertire parte del proprio debito in dollari statunitensi in yuan cinesi, in particolare i prestiti concessi per la costruzione della ferrovia a scartamento standard (SGR), un progetto infrastrutturale da 5 miliardi di dollari che collega Mombasa a Nairobi e poi a Naivasha.

Risparmi per Ruto

Secondo le stime del governo di William Ruto, si otterrebbe una importante riduzione del tasso d’interesse: dal 6,37% (in dollari) a circa il 3% (in yuan), grazie ai tassi più bassi associati alla valuta cinese. Il Kenya, del resto, ha un problema serio con la gestione del debito pubblico. Ma è già sbilanciatissima su Pekino. Nairobi, infatti, spende circa 1 miliardo di dollari l’anno per servire il debito con la Cina, che rappresenta circa un quarto del debito estero annuale.

Il paese è classificato dal FMI come “ad alto rischio di crisi del debito” e ha dovuto rinunciare a riforme fiscali impopolari nel 2024.

Strade parallele

Per la Cina questi sviluppi sono importanti, coerenti con la strategia di internazionalizzazione dello yuan, ed il rafforzamento della influenza economica in Africa.

Etiopia e Kenya stanno percorrendo strade parallele: entrambe cercano stabilità finanziaria, condizioni di prestito più favorevoli e maggiore autonomia monetaria, mentre la Cina consolida la sua posizione come attore chiave nel nuovo ordine economico multipolare.