Al lavoro GenZ chiede merito, imparzialità, coinvolgimento

SOMMARIO

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Una graduatoria delle preferenze della GenZ in ambito lavorativo. E’ fresca la pubblicazione di uno studio di questo tipo, e non sorprende che siano le aziende più giovani, tech e attive nel digitale ad essere considerate ‘meglio’ e più accoglienti dalle risorse lavorative più giovani. Che in queste realtà trovano più facilmente consonanza di way of work, nel senso più contemporaneo del termine.

Dice questo ed altro, oltre ad elaborare un ranking, la seconda edizione del Best Workplaces for Gen Z, la graduatoria stilata da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da 7.741 “zoomer”, attivi all’interno delle organizzazioni italiane di varie dimensioni.

Tra i settori, quasi una realtà su due (40%) tra quelle preferite dalla Gen Z, opera nell’IT, seguono poi i servizi professionali (25%), la manifattura & produzione e il retail (10%).

Per trattenere una generazione che fatica ad affezionarsi al posto di lavoro dato, bisogna puntare su accoglienza, coinvolgimento, supporto e imparzialità. Essenziale anche l’assenza di discriminazione in base all’età e coinvolgimento nei processi aziendali.

GenZ meritocratica. Da subito

Imparzialità del management e assenza di favoritismi, supporto reale e concreto da parte dei responsabili nell’attività lavorativa: son tra gli elementi chiave che i collaboratori della Gen Z ricercano in un ambiente di lavoro. In Italia esistono ben 20 realtà organizzative virtuose ed eccellenti in grado di riuscire a garantire ai giovanissimi collaboratori nati dopo il 1998 degli elevati livelli di fiducia e soddisfazione sul luogo di lavoro (91%). Un dato, quello della Media Trust Index nelle 20 aziende preferite dalla Gen Z, superiore del 15% rispetto a quello fatto registrare dalla popolazione della Gen Z attiva nelle organizzazioni certificate come Great Place to Work (76%), del +37% rispetto alle aziende analizzate ma non certificate e addirittura del +45% nel confronto con il dato della media italiana (46%).

A livello di dimensioni aziendali, il ranking premia 2 imprese (10%) con oltre 1.000 collaboratorialtre due (10%) con un numero di dipendenti compreso tra 500 e 9993 (15%) che hanno tra i 150 e i 499 impiegati6 organizzazioni (30%) con un numero di collaboratori compreso tra 50 e 149 e ben 7 società (35%con meno di 50 dipendenti.

La Generazione Z nelle aziende “Best”, che rappresenta in media un quinto della popolazione aziendale (20,3%), dimostra di apprezzare particolarmente il trattamento imparziale a loro riservato indipendentemente dal sesso (99%) e dall’origine etnica (98%) oltre ad essere accolti e fatti sentire i benvenuti nel momento dell’assunzione (98%) e alla possibilità di avere a disposizione le risorse e gli strumenti per svolgere al meglio le mansioni lavorative (97%). Le voci più critiche da parte della Gen Z dei best workplaces si levano, invece, di fronte all’equità nelle retribuzioni (76%) e alla equa redistribuzione della ricchezza prodotta e generata dalle organizzazioni (73%).

Partecipazione emotiva intensa alle dinamiche lavorative

La generazione più giovane attiva all’interno delle organizzazioni italiane, nonostante la poca esperienza nel mondo del lavoro, vive maggiormente l’ambiente lavorativo. Quando le persone vengono incoraggiate a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata aumenta il loro senso di appartenenza e la voglia di rimanere a lungo all’interno di un’organizzazione. Il senso di collegamento e attaccamento verso l’azienda viene accresciuto anche dall’assenza di discriminazioni in base all’età e dall’essere trattati come parte integrante di un’organizzazione, a prescindere dal ruolo ricoperto.

Un indicatore importante preso in considerazione nell’analisi dei 20 migliori ambienti di lavoro secondo la Gen Z è il Leadership Index, il quale misura la qualità dei comportamenti di leadership all’interno dell’organizzazione, valutando aspetti fondamentali dei comportamenti dei manager come la competenza gestionale, la chiarezza degli obiettivi e la coerenza tra le azioni dei responsabili. Include inoltre elementi chiave come la comunicazione trasparentel’accessibilità, il riconoscimento del lavoro svolto e il supporto offerto ai collaboratori. Nel complesso, riflette quanto i comportamenti di leadership dei manager siano efficaci nel creare un ambiente di fiducia, partecipazione e crescita condivisa.

Nelle 20 aziende preferite dalla Gen Z il valore del Leadership Index è pari al 93%, contro il 78% (+15%) delle organizzazioni certificate Great Place to Work, il 55% delle rest (+38%) e il 45% della norma italiana (+48%).