Adattarsi alla Riforma del Terzo Settore: l’indagine Terzjus ETS

Il rischio è una riduzione della rilevanza. Di impatto reale. L’indagine Riforma in Movimento realizzata da Fondazione Terzjus ETS e condotta in collaborazione con ‘Italia non profit’ fotografa una situazione del settore tra luci e ombre. Emerge come la Filantropia in Italia sia ancora troppo frammentata. Molti enti ‘benefici’ sono isolati, con collaborazioni limitate e una presenza online che spesso non riflette il loro potenziale.

Si è parlato di queste e altre informazioni contenute nel rapporto in un incontro online a cui hanno partecipato Luigi Bobba di Fondazione Terzjus ETS, Claudia Ladu e Mara Moioli di Italia non profit, Andrea Pastore di Fondazione di Comunità Salernitana e Felice Scalvini di Assifero.

Se si vuole davvero incidere nella società – è l’esito primario delle testimonianze virtuali – bisogna aprire nuove strade e costruire alleanze più forti con la Pubblica Amministrazione, le imprese e le comunità supportate.

L’indagine ha evidenziato un sentiment ‘ambiguo’ sulla Riforma. Nel senso che molti enti vedono la riforma come un’opportunità, ma ci sono anche preoccupazioni legate alla complessità normativa e agli adempimenti richiesti. L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è stata accolta positivamente, ma alcuni enti hanno segnalato difficoltà operative. Ed è emersa la necessità di maggiore formazione e supporto per comprendere e applicare correttamente le nuove regole.

 

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