La sudafricana Vodacom ha annunciato l’acquisizione di una quota di controllo in Safaricom, il principale operatore di telecomunicazioni del Kenya. Acquisito un 20% aggiuntivo (15% dal Governo del Kenya e 5% da Vodafone) per un valore dell’operazione che si attesta a circa 2,1 miliardi di dollari (circa €1,8 miliardi), con un prezzo di KES 34 per azione, che rappresenta un premio significativo rispetto al prezzo di mercato.

La nuova struttura azionaria prevede il contro netto di Vodacom (55% dal 35% precedente), col governo del Kenya: 20% e i/nvestitori pubblici al 25%.
Vodacom consolida Safaricom nei bilanci, aumentando i ricavi del gruppo a circa 220 miliardi di rand (12,95 miliardi di dollari). L’operazione è parte della strategia Vision 2030 di Vodacom per rafforzare la presenza nei mercati africani ad alta crescita e promuovere inclusione digitale e finanziaria, anche in Etiopia dove Safaricom è già attiva. La chiusura definitiva è prevista nel primo trimestre 2026, soggetta alle approvazioni regolamentari in Kenya, Sudafrica ed Etiopia.
Vodacom si consolida, il Kenya investe in infrastrutture
Il Governo del Kenya utilizzerà i proventi per finanziare infrastrutture e ridurre la pressione fiscale e sul debito, mentre Safaricom continuerà a essere quotata alla Nairobi Securities Exchange.
Non ci sono fonti ufficiali che parlano esplicitamente di uno “sconto sui dividendi” legato all’operazione, ma alcune analisi indicano che il Governo del Kenya ha negoziato condizioni particolari per la vendita della quota a Vodacom, tra cui un anticipo di circa 40 miliardi di scellini kenioti (KES): questo pagamento anticipato servirebbe a garantire liquidità immediata al Tesoro keniota, in un contesto di pressione fiscale e necessità di ridurre il debito.
Possibile compensazione sui dividendi futuri? Secondo indiscrezioni di mercato, l’anticipo potrebbe essere stato strutturato come un “pre-pagamento” che riduce l’impatto dei dividendi spettanti al Governo nei prossimi esercizi, ma non ci sono conferme ufficiali nei comunicati Safaricom o Vodacom. Le fonti ufficiali parlano solo di mantenimento dei dividendi ordinari (circa KES 48 miliardi per FY25) e di payout regolare agli azionisti, incluso il Governo fino alla chiusura della transazione.
Safaricom proietta ricavi FY2025 a KES 388,7 miliardi (circa 3 miliardi USD), con un utile netto FY2025 tra KES 69,8 miliardi e KES 95,5 miliardi (540-740 milioni USD), a seconda delle metriche considerate (gruppo vs Kenya).
M-Pesa contribuisce a oltre il 40% dei ricavi, con crescita a doppia cifra. Fondamentale l’espansione in Etiopia con già 8,8 milioni di clienti e 2,4 milioni utenti M-Pesa.

Posizionamento in Kenya
Safaricom è la più grande azienda keniota per capitalizzazione (oltre KES 1,2 trilioni nel 2025) e la più redditizia sul Nairobi Securities Exchange. Nel ranking delle aziende più profittevoli in Kenya, Safaricom è tra le prime 3, con utili superiori a KCB e Equity Group. Safaricom è la più grande azienda dell’Africa orientale per valore di mercato, più di tre volte MTN Uganda.
Nella classifica Africa Top 250 (African Business), Safaricom è tra le aziende di punta fuori dal Sudafrica, anche se il podio continentale è dominato da Naspers e grandi banche sudafricane.
L’azienda sta completando la transizione da telco a TechCo, con focus su fintech, cloud e servizi digitali. Ha investito oltre KES 18 miliardi in iniziative ESG negli ultimi 5 anni, rafforzando il posizionamento come azienda purpose-driven.
Chi è Vodacom
Gigante delle tlc sudafricano controllato, è presente anche in Egitto, Tanzania, Mozambico, Lesotho, DRC, Etiopia (tramite Safaricom) e Kenya. Considerato l’apporto di Safaricom ha 211,3 milioni di clienti. Le proiezioni parlano di 8,3 miliardi USD di ricavi con ampio EBITDA e utile netto. Vodacom è controllata principalmente da Vodafone Group Plc, che detiene circa 69,9% delle azioni. Gli altri azionisti rilevanti sono: Government Employees Pension Fund (Sudafrica) con circa il 12,8%; Public Investment Corporation Limited: circa 12,8%; YeboYethu (RF) Limited: circa 5,9%. Fondi internazionali come BlackRock e Vanguard hanno partecipazioni minori (circa 1% ciascuno).