Si accelera o si decelera nel mondo con la sostenibilità e le green skill? Tutto farebbe pensare ad un’inerzia complessivamente positiva, nonostante il nuovo realismo trumpiano e quello in sede UE lascino immaginare che il ‘clima’ complessivo su questo tema sia cambiato. Che dall’entusiasmo si sia tornati ad una fase di più attenta ponderazione di modi e tempi del cambiamento.
Questo discorso del mutamento ‘strisciante’ delle politiche green diventa attuale, almeno in Italia, quando si cerca lavoro. L’anno scorso, così, dicono le ricerche, gli esperti della sostenibilità sono stati meno richiesti.

Green Skill 2025 by LinkedIn
Un indicatore di come il mutamento si riverberi sulla società arriva da Green Skill 2025. Il report di LinkedIn viene presentato in un momento cruciale per la transizione climatica ed energetica.
Con la conferma sostanziale delle politiche globali e delle scadenze per gli obiettivi di decarbonizzazione, il tema non è marginale: è diventato e rimane un pilastro strategico per aziende, governi e lavoratori.
Il nostro Paese però fa storia a sé stante su questo argomento. Il report di LinkedIn evidenzia come la transizione sostenibile stia trasformando anche il mercato del lavoro italiano, ma con dinamiche peculiari rispetto al trend globale.
La domanda globale di competenze green
L’analisi del social media strategico per le professioni dice che il green hiring è cresciuto del 7,7% nell’ultimo anno, quasi il doppio rispetto alla crescita delle persone che acquisiscono competenze verdi (+4,3%). In particolare, dal 2021 al 2025, le assunzioni in ruoli ‘green’ sono aumentate due volte più velocemente rispetto alla media del mercato del lavoro. Tuttavia, il divario tra domanda e offerta rimane significativo: solo il 17,6% dei lavoratori possiede almeno una competenza verde, e il ritmo di crescita sta rallentando.

Skill trasversale
Per la prima volta, oltre il 50% delle assunzioni ‘green’ secondo l’analisi 2025 avviene in ruoli non tradizionalmente green. Questo significa che la sostenibilità non è più confinata ai reparti ESG, ma permea funzioni come finanza, supply chain, marketing e tecnologia.
Miracolo Kenya

Le competenze più richieste nel 2025 così includono Energy Management, Sustainable Procurement, Waste Prevention, Operational Efficiency & Supply Chain Management, Sustainability Education. In tema settori leader e trend emergent si osserva come nelle Utilities il 29,6% dei lavoratori possegga almeno una competenza verde. La crescita più rapida di green hiring (+11,3%) è sul fronte tecnologia, Informazione & Media. Ma chi effettua più assunzioni sono i servizi finanziari (+16,3%).
AI e sostenibilità
Il report evidenzia la ‘twin transition’: l’integrazione tra competenze verdi e digitali. Le competenze AI tra i professionisti della sostenibilità sono cresciute del 38,6% in un anno, segnalando che il futuro del lavoro sarà dominato da profili capaci di coniugare tecnologia e climate action.
Per le aziende la sostenibilità è ora un fattore competitivo. Investire in formazione green è essenziale per attrarre talenti e rispettare le normative.
Per i lavoratori non serve un titolo ambientale per essere appetibili solo nell’ambito specifico. Le competenze verdi sono richieste in ruoli trasversali e diventano un vantaggio occupazionale (+46,6% di probabilità di assunzione rispetto alla media).
Il 2025 segna il passaggio dalle ambizioni alla pratica. Le green skills non sono più ‘nice to have’, ma core business skills. Chi le integra nel proprio profilo professionale oggi sarà protagonista della transizione economica e tecnologica di domani.
L’anomalia italiana
Il report di LinkedIn evidenzia pure le peculiarità del mercato del lavoro italiano.
Nella penisola la quota di professionisti con almeno una green skill è passata dal 15,8% nel 2021 al 17,6% nel 2025. Ma dopo un 2024 da record (+14,9% di assunzioni green), nel 2025 si registra un rallentamento: la domanda cala leggermente (-0,1%), mentre l’offerta cresce del +3,5%.
Oggi quasi 1 assunzione su 5 (18,6%) riguarda ruoli legati alla sostenibilità.
Il vantaggio competitivo garantito da green skill però rimane. I professionisti con competenze verdi hanno un tasso di assunzione superiore del 43,7% rispetto alla media del mercato del lavoro. Anche da noi però vale il discorso della commoditizzazione di questa skill. In Italia, oltre il 56% dei lavoratori con competenze green opera in ruoli non tradizionalmente green, segno che la sostenibilità è ormai trasversale.

Tra i settori più attivi nelle assunzioni green spiccano agricoltura e allevamento, con il 39,33% dei nuovi contratti legati alla sostenibilità, seguiti da servizi ed edilizia. I job title green più in crescita in Italia sono stati sustainability specialist, health safety environment officer ed environmental officer.



