Autostrade in sviluppo secondo due grandi direttrici in Kenya. Si muove da tempo il fronte sud, verso il mare e la costa. Ma la novità riguarda lo sblocco operativo del fronte nord, nord-ovest, che guarda ai Paesi africani contigui al Kenya, a ovest, ricchi di minerali e terre rare. Con Nairobi come naturale punto di snodo di varie traiettorie interafricane e non solo.
Autostrade che si potrebbero definire pure presidenziali. William Ruto – su questo versante infrastrutturale – prova a mettere in gioco tutta la propria creatività e spregiudicatezza diplomatica. Sul versante geopolitico la sua strategia è sempre di più multipolare. Amici degli Usa, ma anche della Cina.
Su quello finanziario, strettamente correlato, formule sempre più spinte di partenariato pubblico privato sono le soluzioni per non caricare di debito il Tesoro.

Per a direttrice sud (Mombasa) – verso il mare ma anche verso gli emiri e le tratte asiatiche, cuore del commercio est-africano – si prevede un forte coinvolgimento USA, ma con ancora qualche punto ancora in fase di definizione.
Verso ovest
L’avanzamento lavori sulla direttrice nordovest – verso Naivasha–Mau Summit – è più accelerato, con cantieri già avviati e completamento previsto entro il 2027.
In questo caso l’autostrada è sostenuta da capitali cinesi e partenariati locali. Queste opere sono cruciali per la Great North Road e per il collegamento con la Rift Valley e l’Etiopia. Migliorano la mobilità interna, riducono i tempi di percorrenza verso l’ovest del Kenya e sostengono il piano Vision 2030, che punta a fare di Nairobi un hub regionale per trasporti e logistica.
Entrambi i rami, comunque, sono pensati come pilastri del sistema infrastrutturale keniano, accorciare i tempi di trasporto, ridurre la congestione, abbassare costi logistici e integrare il Kenya nei corridoi regionali.
A fine mese
Sulla traiettoria nord, Ruto ha annunciato che il raddoppio della strada Rironi-Naivasha-Mau, lunga 170 km, inizierà il 28 novembre 2025.

Presso la State House di Nairobi il presidente ha incontrato Zhang Bingman, presidente della China Communications Construction Company (CCCC), la cui sussidiaria, China Roads and Bridges Corporation (CRBC), si occuperà della costruzione.
Ruto ha descritto il progetto come una pietra miliare per il Corridoio Settentrionale, che collega Nairobi al Kenya occidentale. Nello stesso giorno, senza supporti esteri, il governo darà il via ai lavori per il raddoppio di 58 km della strada Rironi-Maai Mahiu-Naivasha, un’iniziativa che il governo mira a migliorare ulteriormente la connettività nella parte meridionale del Paese.
Durante l’incontro, Ruto ha sottolineato che il settore infrastrutturale del Kenya abbia fatto notevoli progressi citando come caso esemplare un’altra operazione ‘cinese’, la Nairobi Expressway (27 km, da Jomo Kenyatta International Airport a Westlands) costruita dalla China Road and Bridge Corporation (CRBC) sotto un modello PPP (Public-Private Partnership) con il Governo del Kenya.

Con la Cina, secondo Ruto, il Kenya porterà a casa l’estensione della ferrovia verso Kisumu e Malaba, nonché la costruzione della diga di Galana nella contea del fiume Tana.
L’adozione del modello di partenariato pubblico-privato che – come nel capo del treno veloce per l’Aeroporto Keniatta – avrebbe comportato il pagamento di un pedaggio non piace agli automobilisti. La soluzione di mediazione individuata prevede che la Kenya National Highways Authority (KeNHA) tracci percorsi alternativi per gli automobilisti che desiderano evitare di pagare il pedaggio lungo la Rironi–Nakuru–Mau Summit Highway una volta iniziati i lavori.
L’Associazione degli automobilisti del Kenya critica infatti tutti i progetti autostradali che non prevedano percorsi alternativi non a pedaggio.

Verso Mombasa
L’autostrada Nairobi – Mombasa (Usahihi Expressway) nel progetto originale prevede 459 km a pedaggio è stato più volte rivisto. Nel 2025 il PPP Committee ha bocciato la proposta iniziale di Everstrong Capital, chiedendo di ristrutturare il piano e concentrarsi sull’ampliamento dell’attuale A8 Highway. L’avvio dei lavori è previsto nel 2026, se il finanziamento sarà chiuso entro fine 2025.
Il progetto è basato su un PPP con forte partecipazione americana: Everstrong Capital e altri investitori internazionali (fondi pensione, banche d’investimento, assicurazioni).
Il costo stimato è 3,6 miliardi di dollari, con concessione di pedaggi per 30 anni. Se confermato, la costruzione durerà 3-4 anni: completamento stimato tra 2029 e 2030. L’obiettivo è ridurre i tempi di viaggio da 10-12 ore a circa 4,5 ore. Si tratterebbe del corridoio commerciale più importante dell’Africa orientale, collegando il porto di Mombasa alla capitale e ai Paesi senza sbocco sul mare (Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Etiopia). Migliorerà la competitività logistica, ridurrà costi di trasporto e congestionamento, e creerà migliaia di posti di lavoro.