Il Kenya si sta affermando come uno dei Paesi africani più all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale. Nel marzo 2025, il governo ha lanciato ufficialmente la Strategia Nazionale sull’Intelligenza Artificiale 2025–2030, un piano ambizioso che mira a posizionare il Kenya come leader regionale nell’innovazione, ricerca e commercializzazione dell’AI. Nel processo di sviluppo, per affermare un ruolo nel continente, il governo di William Ruto ha pianificato una grande appuntamento/evento sul tema.
Il Kenya, infatti, ospiterà la prima conferenza panafricana sull’intelligenza artificiale dal 25 al 28 agosto 2025 a Mombasa.
Oltre 1.500 tra leader aziendali, policymaker, ricercatori, innovatori e investitori da tutta l’Africa e il mondo sono attesi nella grande città costiera. Nell’agenda dei temi da trattare ci sono le strategie nazionali per l’AI, Etica e governance dell’intelligenza artificiale, Applicazioni AI in tema EduTech, HealthTech, AgriTech, ClimaTech, GovTech, FinTech, TradeTech e InduTech. La logica è quella di favorire su tutti questi argomenti e business potenziali collaborazioni pubblico-private e fare ‘matchmaking’ tra startup e investitori, in un’ottica di sviluppo di talenti e di creazione di opportunità di ricerca e sviluppo. L’’evento dovrebbe quindi servire a posizionare il Kenya come hub africano dell’AI, influenzando le conversazioni globali sull’intelligenza artificiale.
Kenya, una strategia nazionale ‘intelligente’
Sull’AI il governo di Ruto si muove in maniera coordinata. La Strategia Nazionale AI 2025–2030 è una delle più strutturate del continente, con focus proprio su infrastrutture digitali, governance dei dati, ricerca e innovazione. I pilastri principali della strategia sono l’implementazione di una infrastruttura digitale per l’AI e la creazione di un ecosistema sostenibile per la raccolta, protezione e utilizzo dei dati, essenziale per alimentare soluzioni AI.
Obiettivi chiave dichiarati sono uno sviluppo sostenibile e crescita economica inclusiva, l’empowerment delle comunità locali attraverso soluzioni AI applicate a settori come agricoltura, sanità, istruzione e servizi pubblici.
In questo contesto sono già attive collaborazioni internazionali con partner come l’Unione Europea, le ambasciate di Germania e Danimarca, l’UNDP e università locali come Nairobi e Strathmore. Il Kenya è l’unico Paese africano membro della Rete internazionale degli Istituti per la Sicurezza dell’AI.
Sudafrica, Ghana e Nigeria sono avanti
Il resto del continente? Il Sudafrica è considerato un kingmaker regionale per l’AI, grazie a un ecosistema tecnologico avanzato e una strategia nazionale pubblicata nel 2024 ed ha una forte presenza di centri di ricerca e start-up AI. Anche il Rwanda, in area Africa Orientale, ha sviluppato una politica nazionale AI. Altri Paesi attivi su questo fronte sono inoltre certamente Ghana e Nigeria. Molto importante in Ghana l’impegno di Google. “L’Africa ospita alcuni dei lavori più importanti e stimolanti nel campo dell’intelligenza artificiale odierna”, ha affermato James Manyika, vicepresidente senior dell’azienda, durante l’inaugurazione di un “centro comunitario per l’intelligenza artificiale” nella capitale Accra. Lagos e la Nigeria, invece, hanno un grande potenziale grazie alla popolazione giovane e ad un economia con un settore tech in forte crescita.
Tornando al Kenya
Tornando alle attività keniote, il governo sta sostenendo attivamente acceleratori, incubatori e tech bootcamp, con l’obiettivo di formare centinaia di giovani e favorire la nascita di nuove imprese nel settore AI.
Il Kenya sta applicando l’AI per ottimizzare la produzione agricola, prevedere condizioni climatiche, gestire risorse idriche e fertilizzanti. Sul versante sanità, con l’AI, il Kenya sta puntando a miglioramenti sostanziali su Diagnosi precoce, Telemedicina, Gestione dei dati sanitari. Terreno naturale di sviluppo è poi ovviamente il settore delle Fintech. Il Kenya è già noto per l’innovazione nel mobile banking (es. M-Pesa).
La strategia AI prevede il potenziamento di Reti di telecomunicazione, Cloud locali e data center, Sistemi di gestione dei dati, con investimenti e opportunità sul versante della Costruzione e gestione di infrastrutture, servizi cloud e edge computing, Cybersecurity e governance dei dati.
Digital Academy di Alice for Children, avanza il count down
In tema digital, AI, e Cibersecurity, è importante ricordare come la formazione nel digitale sia da alcuni anni a questa parte uno degli elementi chiave della filosofia From Slum To Job di Alice for Children, nel quadro dei progetti (orfanotrofi, scuole primarie e secondarie, scuole di specializzazione) avviati in Kenya a partire dal 2006.
Due anni fa è partito ed è andato avanti con successo il progetto Digital School, che garantisce ai nostri studenti un’educazione specifica di base in questo ambito e li mette in condizione di pensare organicamente ad un proprio futuro STEM nel mondo del lavoro. Nei nostri licei acquisiscono competenze in programmazione, progettazione grafica, ma anche nella gestione dei social media e l’e-commerce.
Tassello successivo naturale è stato pensare ad una scuola di specializzazione più avanzata. E così da qualche mese a Utawala, alla periferia di Nairobi, è iniziata la costruzione della nostra Accademia Digital. Contestuale ad un percorso che l’intero Kenya sta facendo in ambito continentale, diventerà anche un centro di formazione verticale sul tema cybersecurity che oggi è una grande occasione professionale in tutto il mondo.
Il tutto perfettamente integrato nella mission di Alice for Children, che in questo caso è quella usare il digital come chiave di accesso al mondo del lavoro e quindi trovare più facilmente un’occupazione interessante e dignitosa, che metta la gioventù keniota – anche la più svantaggiata, quella della terribile filiera della discarica, nelle condizioni di esprimere il proprio talento e conquistare una vita migliore.