Secondo topico appuntamento milanese per VadoinAfrica.com e per ViA, il club degli imprenditori che vogliono lavorare nel grande continente facendo del networking e della condivisione di esperienze un fattore critico di successo.
A fare da collante ancora una volta il pioniere Martino Ghielmi, che ha riunito di nuovo tutte le persone interessate (molte pmi) in via Cassala, accanto alla fermata Romolo della metropolitana “per parlare di Africa e di opportunità per le imprese che sanno cambiare sguardo e passo”.
Africa, ma senza estremi
Sponsor dell’evento sono stati Ethiopian Airlines Italia, Ebury, e Sodimax, che hanno consolidato la fiducia accordata a ViA. “Tutti i nostri antenati – ha ricordato Ghielmi – arrivano dall’Africa. In Italia di Africa se ne parla con una sorta di schizofrenia”, alternando due estremi. C’è il riflesso di chi vuole ‘salvarli, ma anche quello di faccendieri e avventurieri dall’etica non cristallina”. ViA – ha rimarcato Ghielmi – è nato per mettere in relazione “la maggioranza silenziosa di professionisti e imprese serie che lavorano ogni giorno senza tradire e i propri valori”.
Cassala e Cassala
Gli interventi e i tavoli di discussione si sono alternati per molte ore, con gruppi distribuiti per area geografica o settore d’interesse. Sul palco è salita tra gli altri Fatima Adam, che fa parte da anni della ‘tribù’ di ViA ed è stata in questi anni impegnata in giro per il mondo. Fatima (impressionata dalla casualità karmica legata all’invito di Martino, essendo nata proprio a Cassala) e Riccardo Zanini hanno enucleato – citando esperienze concrete – alcune delle istruzioni per l’uso fondamentali per approcciare l’Africa e i suoi mercati.
Più tecnici ancora sono stati gli interventi della seconda parte dell’evento. Con Vincent Etienne Fils Mouafo che ha offerto una panoramica completa sugli aspetti di gestione fiscale per una PMI eventualmente impegnata tra Europa e Africa. E con Lorenzo Moretti che invece ha fatto una ricognizione completa sugli strumenti di finanza agevolata a disposizione delle imprese italiane. E poi hanno raccontato le loro esperienze Enrico M., Eraldo Secchi, Massimo Dal Pozzo ed Elia Cammarata.
Il settore promettente della trasformazione agroalimentare, con un approfondimento sulle potenzialità ancora non del tutto espresse del frutto del Baobab (un vero e proprio ‘superfood’), ha avuto un lungo focus dedicato.
Il secolo africano
Sullo sfondo, per tutti i relatori, l’analisi di contesto del fondatore di Alice for Children, il ‘nostro’ Diego Masi. Che ha spiegato perché ritiene, come ha scritto e dimostrato con ampio corredo di dati nel libro che sta per pubblicare, che quello che è appena arrivato al primo quarto, sarà certamente ‘Il Secolo Africano’.
Questione di demografia, ma non solo. L’Africa deterrà nei prossimi decenni la risorsa più preziosa e rara a disposizione dell’umanità: una gioventù che vorrà e dovrà emanciparsi dalle proprie tradizionali situazioni di ‘sudditanza’ servile.
C’è una nuovissima generazione di giovani africani che sta venendo avanti senza rimanere ostaggio di vecchie tradizioni di appartanenza ‘tribale’ ed ha una emergente e sensibile consapevolezza dei propri interessi. Vuole lavorare e cambiare le cose e non ha soltanto l’emigrazione come sbocco o prospettiva. E se non troverà le condizioni per divenire protagonista, farà saltare il tappo, spodestando le vecchie elites e le logiche che non consentono di esprimersi e lottare per i propri obiettivi.
“E’ sempre emozionante vedere dal vivo la caratura umana e professionale di chi crede davvero nel potenziale del continente africano” ha commentato Ghielmi alla fine del ‘rito’. Annunciando una novità: “Riapriamo per pochi giorni le candidature a ViA Club, il Business Club per chi lavora tra Italia e Africa”.