Il debito pubblico del Kenya salirà. Fino alle elezioni del 2027

SOMMARIO

Nessun contenuto disponibile.

Il debito pubblico totale del Kenya ha superato i 10 trilioni di KSh da diverso tempo. A dicembre 2024, il debito totale ammontava a 10,93 trilioni di KSh, in crescita rispetto ai 10,56 trilioni di KSh di giugno 2024. Per il 2025 le prime analisi parlano dell’ampio sfondamento del muro degli 11 milioni e le proiezioni indicano un ulteriore aumento, con previsioni che raggiungono i 13 trilioni di KSh entro giugno 2027.

Una crescita inevitabile, considerato che il governo di William Ruto, in ottica elezioni presidenziali, difficilmente potrà contenere la crescita di questa voce. Per l’anno fiscale 2024/2025, il costo totale del debito è stimato a 1,85 trilioni di KSh, di cui circa 1,1 trilioni di KSh sono previsti solo per il pagamento degli interessi, con questa voce che quindi rappresenta una parte significativa del bilancio del paese.

Il debito keniota è composto dal debito interno che ha continuato a crescere rapidamente. A aprile 2025, il debito interno lordo ha superato i 6,15 trilioni di KSh. Il debito esterno costituisce l’altra parte del debito totale.

La sfida del Kenya

Il Kenya sta affrontando la sfida di gestire questo debito crescente, con i costi del servizio del debito che assorbono una quota sempre maggiore delle entrate, limitando la spesa per servizi essenziali e investimenti in sviluppo.

Il presidente del Kenya, William Ruto, deve arrivare alle prossime elezioni agendo sulle leve economiche senza troppo penalizzare le esigenze del consenso e della politica. Di cui è fortemente consapevole dopo che un anno fa era stato costretto a ritirare la legge finanziaria tesa a raccogliere risorse da nuove tasse dopo le proteste violente  e naturali della popolazione.

Il debito pubblico del Paese ammonta già oggi a circa il 70% del Pil, superiore alla media dell’Africa Subsahariana. In generale, quasi la metà delle entrate generate è utilizzata per ripagare il debito, limitando le risorse per spese produttive e servizi essenziali come sanità e istruzione.

Il debito e la crescita: una dialettica stringente

Il governo dovrà agire forzando una dialettica stringente e senza apparenti soluzioni tra una popolazione arrabbiata e disposta a tutto per proteggere i propri mezzi di sussistenza e una traiettoria macroeconomica complicata da gestire, specie tenendo fermi gli obiettivi di portare avanti importanti interventi infrastrutturali e difendere scuola e sanità.

Sul primo versante Ruto ha implementato negli ultimi mesi una politica fondata su tante iniziative di PPP, con il partneriato pubblico privato in cui le collaborazioni con Cina, ma anche Usa, Emiri e Finlandia, sono gli ultimi tasselli del mosaico di alleanze del presidente.

Nairobi, the capital city of Kenya

Le organizzazioni internazionali di riferimento, come la Banca Mondiale e il FMI, classificano il Kenya con un alto rischio di “debt distress” (difficoltà di indebitamento). Il Kenya ha dovuto emettere nuovo debito a tassi di interesse significativamente più alti, come l’Eurobond del 2024 (10.375%) rispetto al precedente (6.875%). Questo aumenta ulteriormente la pressione del debito sulle finanze pubbliche. Senza contare che permane fisiologica la tendenza al deficit di bilancio.

Aspetto positivo, l’economia del Kenya mostra ancora una discreta resilienza, con tassi di crescita tra il 4% e il 6% negli ultimi anni. Le previsioni della Banca Mondiale per il 2025 indicano una crescita del 5%, trainata da settori chiave come l’agricoltura e il turismo.