Impegno civico e volontariato negli Usa

Negli Usa aprile è il mese nazionale del volontariato. A proposito di questo fenomeno, con sullo sfondo dei dati recenti solo in parte contrastanti perché riferiti a due momenti diversi (secondo US Census Bureau e AmeriCorps c’è stato un calo del numero dei volontari negli anni del  Covid, ma poi una significativa ripresa successiva), ecco uno studio che analizza le caratteristiche fondamentali di questa preziosa ed essenziale risorsa del corporate giving e della filantropia.

Ogni due anni, AmeriCorps collabora con l’Ufficio del censimento degli Stati Uniti per condurre il Current Population Survey Civic Engagement and Volunteering Supplement, il sondaggio più robusto sull’impegno civile ed il senso civico del Paese. L’indagine più recente, prodotta alla fine del 2024, indaga sulla partecipazione civica degli americani di età pari o superiore a 16 anni tra settembre 2022 e 2023.

Fare volontariato per davvero

I dati sono sintetizzati nella ricerca ‘Volunteering and Civic Life in America’ di AmeriCorps, uno sguardo completo su come le persone fanno la differenza nelle loro comunità e promuovono il bene comune. L’ultima edizione della ricerca esamina le tendenze nel volontariato all’interno di ogni stato della federazione e nelle dodici aree metropolitane più grandi.

Secondo gli ultimi dati, la percentuale di americani che fanno volontariato attraverso un’organizzazione è in ripresa. Il tasso nazionale di volontariato formale è aumentato di cinque punti percentuali tra il 2021 e il 2023.

Il volontariato formale consiste nell’aiutare gli altri attraverso le organizzazioni e include attività come il sostegno agli sforzi di salute pubblica, il sostegno ai banchi alimentari e il tutoraggio degli studenti per aiutarli a rimanere in carreggiata a scuola.

Più del 28% degli americani, più di 75,7 milioni di persone, si è formalmente offerto volontario per un’organizzazione tra settembre 2022 e 2023. In totale, questi volontari hanno prestato servizio per circa 4,99 miliardi di ore con un valore economico di 167,2 miliardi di dollari.

L’aiuto informale consiste nell’aiutare i vicini con compiti come fare da casa, badare ai figli dell’altro o prestare strumenti.

L’aiuto informale

La percentuale di americani che aiutano informalmente i loro vicini è in aumento negli ultimi dati. Più del 54% degli americani, ovvero 137,5 milioni di persone, ha aiutato in modo informale i propri vicini tra settembre 2022 e 2023. Ciò rappresenta un aumento di 3 punti percentuali rispetto agli anni precedenti.

La ricerca è organizzata per aree geografiche e target. In termini di approfondimento ‘demografico’, vengono considerati sesso, età, razza, classe generazionale, studi, formazione militare, stato di famiglia, guadagni.

Dallo specchietto che chiama in causa le attitudini delle generazioni, ad esempio, emerge come la Generazione X, alla fine, sia quella più sensibile sia alle attività inquadrate dentro organizzazioni e progetti, che in quelle più genericamente e informalmente di supporto al prossimo. Su queste ultime fanno leggermente meglio, in realtà, i Boomers. In termini prospettici, ma il dato si presta ovviamente ad evolvere, colpisce il tasso basso di coinvolgimento attuale dei GenZ.

Aiuto formale e informale, rate per classe economica

Eclatante è quindi il rapporto tra stato economico e classe di reddito e apertura al volontariato.

Le donazioni benefiche continuano a essere il modo più comune per gli americani di interagire con le organizzazioni. Quasi il 49% ha donato più di 25 dollari a un gruppo non politico tra settembre 2022 e il 2023, il che equivale a una base di donatori nazionale di almeno 121,8 milioni di persone. Sebbene l’aumento di 0,4 punti percentuali tra il 2021 e il 2023 sia limitato sia in termini relativi che assoluti, si tratta anche, in particolare, del primo incremento mai registrato dal CEV.

 

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