Più autoveicoli nuovi e meno usato in Kenya. Ma comprano Stato e ‘flotte’

SOMMARIO

Nessun contenuto disponibile.

Segnali ambigui dal mercato degli autoveicoli e dei camion in Kenya, con un ritorno al saldo positivo delle vendite del ‘nuovo’, dopo che negli scorsi anni era stato l’usato a caratterizzare gli scambi. Nel 2023 e nel 2024 con la tassazione elevata e le incertezze dell’economia, le vendite di veicoli nuovi si erano contratte. Meglio è partito il 2025 che fa registrare sia sul fronte dei camion che su quello delle auto nuove che su quello dell’usato, una crescente domanda di veicoli da trasporto ma anche di veicoli ecologici e utilitarie.

Un articolo di The Standard ma anche un approfondimento di The Star e altre fonti del comparto raccontano di un bimestre gennaio-febbraio positivo per le concessionarie di veicoli nuovi, che conseguono un +7,9% grazie ad offerte che possono contemplare tassi d’interesse più bassi e una certa stabilità dello scellino. Con il tasso base della Banca centrale del Kenya che è calato dall’11,25% al 10,75% è stato più facile ricorrere al credito nel settore manifatturiero, immobiliare e dei trasporti.

Toyota e Isuzu le marche d’auto chiave

Molti degli acquisti, infatti, sono di camion e pick up, generati da aziende private e pubbliche che rinnovano le loro flotte. E non sorprende così che mantenga la leadership Isuzu, che ottiene grande successo con i suoi fuoristrada da lavoro, mentre ad andare forte è anche l’altro marchio nipponico, Toyota, con i modelli Corolla e Hilux.

Il mercato degli acquisti familiari e privati è ancora esiguo: i veicoli più venduti a febbraio sono stati camion (463 unità), i pick-up (211) e gli autobus (206), a riprova di una destinazione di questi prodotti all’attività economica, soprattutto nei settori dei trasporti, delle costruzioni, della vendita al dettaglio, della produzione e dell’agricoltura.

L’anno scorso, i concessionari hanno venduto un totale di 11.352 unità di veicoli, comprese le esportazioni verso i mercati regionali, mentre le vendite nel mercato locale hanno chiuso l’anno a quota 11.059.

Isuzu East Africa ha dichiarato che conta molto sulle vendite generate dall’edilizia, con una sintomatica e rilevante crescita parallela della domanda di sabbia, cemento e materiali da costruzione in generale. Si tratta di settori che trainano principalmente gli acquisti di autocarri e mezzi pesanti.

I privati? Nel complesso, i kenioti continuano a preferire le importazioni di seconda mano che, nonostante la forte tassazione, hanno un prezzo più basso: per alcune unità il prezzo richiesto è di appena 800.000 scellini, rispetto alle auto nuove il cui prezzo di partenza è in media superiore a 2,5 milioni di scellini. Per la classe media keniota – in complessi urbani che si stanno espandendo – è il mercato delle auto usate che rimane il principale riferimento e permane in forte espansione. Viene valutato a circa 1,25 miliardi di dollari nel 2025 e si prevede che crescerà fino a 1,39 miliardi di dollari entro il 2030.